“Toglimi il pane, se vuoi, toglimi l’aria, ma non togliermi il tuo sorriso.”
Pablo Neruda
L’essere umano ha necessità di due tipi di nutrimento: quello che avviene attraverso il cibo quando si ha fame e quello che avviene attraverso i gesti, le parole e tutto ciò che ci comunica piacere.
Fin dalla nascita vi è un istinto alla vicinanza e al bisogno di stimolazione sensoriale ed emotiva adeguata senza la quale non ci può essere la crescita. Essere preso in braccio, coccolato, cullato e toccato, sentire parlare, poter esplorare il proprio corpo e l’ambiente circostante per il bambino piccolo è un nutrimento indispensabile al pari del soddisfacimento della su fame di cibo.
A mano a mano che si cresce la soddisfazione del bisogno di stimolazione che principalmente avviene attraverso il contatto fisico con la madre cede il passo a forme di soddisfazione più simboliche e meno fisiche. Il bambino imparerà a nutrirsi non solo attraverso il corpo, ma anche con la scoperta del linguaggio, attraverso la comunicazione. Quando il bambino sentirà una parola di approvazione, ciò che lo gratificherà non sarà lo stimolo uditivo in sé, ma il significato emotivo ad esso associato. Le carezze sono una forma di nutrimento importante per il benessere dell’essere umano in tutta la sua vita e si caratterizzano in un bisogno di riconoscimento ossia l’esigenza, tipicamente della specie umana, di esistere per l’altro. Nella vita può capitare di essere disposti ad accettare grandi sofferenze pur di evitare l’isolamento. Questo bisogno di riconoscimento è così forte perché dal riconoscimento dipende l’immagine che abbiamo di noi, la nostra esperienza nel mondo.
Le carezze o riconoscimento sono tutto ciò che nella relazione tra due persone implica uno scambio comunicativo, verbale o non verbale che comporta una dose di emozione. Le carezze possono essere positive quando ci procurano un senso di piacevolezza o negative quando la sensazione ad esse associato è sgradevole. Ovviamente l’essere umano è alla ricerca di carezze positive , ma nella vita a chi non è mai capitato di ricevere una carezza negativa:un rimprovero, una punizione. Per quanto le carezze negative possano essere dolorose sono sempre meglio dell’assenza di stimoli e di riconoscimento.
Il disagio e la sofferenza molto spesso si caratterizza nella difficoltà che abbiamo di darci, dare e procurarci una buone dose di carezza.