Chi nasce in Italia e frequenta le scuole Italiane non può non essere consapevole dell’influenza della religione nell’educazione scolastica. Alle elementari ci si avvicina alla chiesa attraverso il catechismo e si diventa sempre più consapevoli della vita di Gesù Cristo. Vengono fatte delle riflessioni sui Dieci Comandamenti e si inizia a leggere il Vangelo. Veniamo poi invitati a prendere il secondo Sacramento la Comunione. Il primo Sacramento è quello del Battesimo, ma in quel momento della nostra vita non siamo consapevoli di quale sia il significato di tale gesto. E via così il nostro percorso spirituale va avanti con Cresima e per chi è in coppia con il matrimonio.
Molte volte le parole espresse dal Sacerdote che cerca di spiegare le scritture sacre risultano, per qualcuno difficili,incomprensibili e molto spesso di poco interesse per quello che riguarda il benessere della persona e della società.Questo articolo nasce dalla riflessione più laica dei principi espressi dal Vangelo che vuole in qualche modo essere condivisa.Per comprendere ciò che vi state accingendo a leggere voglio invitarvi a fare un salto nella storia nel tempo in cui è nato un uomo chiamato Gesù.Dalla chiesa viene definito figlio di Dio come lo siamo tutti noi. Io credo invece che sia stato un gran divulgatore dei principi del benessere e che per questo possa essere considerato una sorta di psicoterapeuta .
Ci sono molti principi di benessere citati nel Vangelo, principi condivisi in età più moderna e che non si distanziano da ciò che viene proposto dallo psicoterapeuta.
Nel tempo in cui nasce Gesù la violenza era molto presente, non esisteva fratellanza, non esisteva la parolina magica oggi super gettonata EMPATIA, le donne venivano lapidate, la gente veniva lasciata a morire di fame, non ci si occupava dell’altro né era così comune comprendere il bisogno dell’altro. I principi ed i valori non era chiari o forse erano condivisi solo da pochi.Pensate che cosa straordinaria fece Gesù. In un epoca così difficile riuscì ad attirare la sua attenzione in un piccolo gruppo di dodici persone ( gli apostoli) che hanno iniziato a sentire sulla loro pelle l’emozione delle parole di Gesù. Era così umano, così empatico, innovativo da raccogliere consensi all’interno di questo gruppo fino poi a divulgare quelle straordinarie parole altrove. Quando si parla di Gesù si fa molte volte riferimento ai miracoli che lui ha fatto e nella lettura del Vangelo credo, ma questo vuole essere solo una riflessione, che colore che lo hanno scritto abbiano voluto volontariamente enfatizzare certi gesti compiuti da Gesù rendendoli quasi fuori dalla realtà, miracoli appunto, come la moltiplicazione dei pesci ad esempio. In realtà, il miracolo è stato Lui che attraverso i gesti e la relazione ha voluto dire alla gente di quel tempi “ Ce ne è per tutti!!!” non solo per uno.
Pensate anche che forza ha la frase :“Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”. Una forza incredibile che poneva le basi per il riconoscimento più grande a cui ogni essere umano tende: l’AMORE, l’essere amato e l’amare. Non è forse il sentimento che ci fa sentire al settimo cielo?
Oppure “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”? Questo intervento fa pensare ha : “ Astenetevi dal giudizio!”, “Chi è che non commette errori?”Non è forse bello nella vita pensare di non essere giudicati? E quante volte giudizi affrettati sull’ altro hanno portato sofferenza e poca soddisfazione in noi?Gli errori si commettono ed è proprio dai nostri errori che impariamo e cresciamo. Ed alcune volte facciamo delle scelte che ci sembrano buone per noi nel momento in cui le facciamo e poi con il tempo ci troviamo a doverci ricredere e a prendere nuove decisioni per il nostro benessere. Forse questo voleva dire Gesù di fronte all’adultera che stava per essere lapidata.
All’epoca di Gesù ed anche ai giorni nostri contrastare i modelli di vita, i pensieri stereotipati delle persone, portare cambiamento di solito genera una spaccatura su due fronti l’una che sostiene i principi e il cambiamento, l’altra che lo contrasta con tutte le forze. In effetti Gesù ha avuto molti seguaci, ma anche molti che hanno voluto la sua morte perché non pronti per accettare ciò che stava dicendo.
Gesù a mio avviso è stato un uomo , un “Dio” in effetti, che ha lottato fino all’ultimo per i principi in cui credeva, non ha mai mollato anche di fronte a quella massa di gente che lo considerava un pazzo per le sue idee, non ha mai ritrattato anche di fronte alla morte ed infatti è rimasto nella storia ed ha lasciato a tutti noi un patrimonio chiamato amore, rispetto, riconoscenza, comprensione, condivisione, intimità, spontaneità, consapevolezza di se stessi, dei propri limiti e delle proprie risorse. Proprio ciò su cui si riflette ,si divulga e si insegna in un percorso di psicoterapia.
Questo avveniva circa duemila anni fa…..